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[simone]

Buongiorno
ho ricevuto questa pianta in regalo nel gennaio 2009. L'ho sempre tenuta nel vaso originale del fioraio fino allo scorso ottobre. La pianta stava nell'ingresso (posizione OVEST) di casa riparata dal sole e abbbastanza illuminato da una portafinestra. L'ho innaffiata 4 volte FEB, MAG, LUG, SET. A fine settembre ottobre ho visto delle macchie nere sulle costele in punta (come foto) l'ho messa all'aria aperta per 2 settimane. Alla fine è piovuto e si sono bagnate le radici. Allora ho deciso di "svasarla". La pianta era con un terriccio poco sabbioso e drenato, l'avevano calzata con dei blocchi di polistirolo per farla stare in piedi. Aveva già una presumibile ferita rimarginata alla base (come si vede da foto). Ho tolto il marciume che si era formato, molto profondo, dopo una settimana ho tolto ancora dei residui che si erano formati sugli altri lati. Ho applicato un concime rameico e l'ho rinvasata DOPO 20 giorni, in un vaso più grande con terriccio appropriato più sabbioso. Purtroppo dopo una settimana l'ho anche innaffiata (vedento il terreno molto secco. Dopo un mese il marciume ha ricominciato a lavorare pur avendolo tolto per circa un centimetro oltre quello che si vedeva. Le foto sono di adesso. ho ripetuto l'operzione la settimana scorsa e la sto lasciando asciugare. Le radici mi sembrano andate (sono marcite oppure secche, a fondo si trova qualcosa di sano....  Cosa posso fare la devo lasciare in orizzontale fino a primavera? Devo provare a fare una mega talea (preferirei ivitare, visto che si tratta di un esemplare di circa 1 metro e che costa centinaia di Euro). Per favore datemi una risposta o qualche indicazione. Sono tra Firenze e Siena. GRAZIE per risposte. [/img]
PS: NON RIESCO AD ALLEGARE FOTO

[admin]

Il motivo per cui il marciume è continuato risiede nel fatto che non si è tagliato abbastanza e senza i normali accorgimenti come quelli di disinfettare con alcol la lama ad ogni taglio, di accertarsi che nessuna macchiolina, anche la più microscopica, fosse ancora presente ed infine cospargere la ferita con zolfo ramato.
Ora non resta che eseguire una talea tagliando ben al di sopra della parte marcia utilizzando gli accorgimenti anzidetti. Far asciugare in ambiente caldo (circa 20°) e possibilmente arerato fino a quando non si sia formato il callo. Quindi piantare la talea in un vaso di sabbia asciutta sorreggendola con una canna. A primavera rendere leggermente umida la sabbia e solo quando la talea avrà emesso delle buone radici trapiantare definitamente in un appropriato terriccio.
Se non agisce rapidamente la malattia si propagherà sempre più in alto, in tal caso il salvataggio sarà sempre più critico. Non dimentichi che il medico pietoso... fa la piaga cancrenosa.
Certamente le immagini avrebbero permesso una risposta più articolata. Per inserire foto è sufficiente servirsi di uno qualunque di quei siti che forniscono questo servizio come sxpiegato anche in  un thread di questo forum.